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giovedì 31 dicembre 2015

Trondheim - Milano

31 dicembre


Lasciando Trondheim lo sgaurdo seguiva il campanile di Nidaros, fin quando non è sparito dietro di noi. Chissà quando lo rivedrò ancora. 

Sul treno avevo il posto 12A. Vicino a me era seduta, con un bambino in braccio, una signora che continuava urlare con gli altri tre figli piccoli sparsi per la carrozza. Meno male che all'1.30 si sono tutti addormentati!

Col treno ho percorso a ritroso il Pilegrimsleden. Ad ogni stazione, tra un sonno e l'altro, mi affacciavo dal finestrino a caccia di ricordi: Oppdal da cui ero partito per l'ultimo tratto verso Trondheim; Dombås, la stazione in cui ho passato una notte intera, proprio su quelle sedie che si vedevano; Otta e la casa che mi aveva ospitato; Lillehammer con l'ostello che dà sul binario 1 e il trampolino da sci illuminato sullo sfondo, Eidsvoll...

Alle 6.15 ero all'aeroporto e alle 10.30 il volo DY1876 della Norwegian Airlines mi ha riportato a casa.

"Uno strano sentimento mi possedeva il cuore: versavo lacrime dagli occhi, ma ero anche in preda a una strana eccitazione. Il rumore stesso dei miei passi, il pensiero di un'altra avventura ai confini del mondo mi riportavano alla realtà cui mi ero abituato, mi davano una piccola gioia nascosta..." (Odisseo)




Bodø - Trondheim

30 dicembre


Ancora buio e freddo. Colazione e passeggiata a godermi per l'ultima volta l'alba incantata del Nord.

Alle 12.00 sono salito sul treno, che mi avrebbe portato a sud. Una nuova avventura, in 18 ore sarei arrivato a Oslo, un viaggio interminabile. 

Fin verso le 15.00, guardando fuori dal finestrino, si vedeva il paesaggio innevato. Quando ormai la luce stava per cedere il posto alla notte, abbiamo attraversto il Circolo Polare Artico: un univo colore, in cielo e in terra, a deserta e a sinistra.


E poi il buio. 

Da fuori l'attenzione si è spostata all'interno. Osservavo la vita nel treno: chi saliva e chi scendeva, chi guardava un film, chi faceva la maglia, chi mangiava e chi dormiva, chi ascoltava la musica. Io leggevo, pensavo, scrivevo.

Più si scendeva verso Sud, più la temperatura saliva, la neve si scioglieca e la notte era più chiara. Ci stavamo avvicinando a Trondheim.

Ore 22.20: arrivo in stazione. Un'ora alla partenza dell'altro treno. Il cartello segnaletico che indicava la cattedrale a 1,5 km era un richiamo troppo forte. Ho iniziato a correre lungo le strade avevo percorso tre mesi fa. La vista di luoghi conosciuti mi riempiva il cuore. Finalmente girando in una via buia e deserta mi sono trovato davanti la facciata di Nidarosholmen. Una preghiera commossa e ancora di corsa verso la stazione centrale. Alle 23.10 salivo sul treno per gli ultimi 450 km.



mercoledì 30 dicembre 2015

Bodø

29 dicembre


Mi sono svegliato piuttosto tardi. Alle 9.00 sono sceso a fare colazione e il cielo comunciava a schiarirsi... vedevo le sagome dei monti che circondavano la città. In fretta mi sono preparato e sono uscito. Bellissima l'alba, il mare, le isole, i monti innevati e quelli no, il molo... Il sole non si è visto: l'alba si è trasformata subito in tramonto e il colore del cielo non ha mai raggiunto l'azzurro chiaro. 
Sono rientrato per scaldarmi e poi di nuovo fuori, a cercare di raggiungere la rocca di Noholmen. Camminare sul ghiaccio era davvero impegnativo soprattutto con il vento che mi spingeva via. Avevo paura di cadere, di finire in mare, ma alla fine sono scivolato in terra una sola volta. Dopo un'oretta sono arrivato. C'ero solo io. Sono rimasto qualche minuto a contemplare la città e sono ritornato sui miei passi. Non volevo fare la strada del ritorno completamente al buio. 



In ostello sono arrivato sfinito. Ho atteso il momento di uscire di nuovo per andare a cena da Peppes Pizza. 
Mi sono lasciato vincere dalla curiosità e sono uscito ancora veso le 22.00 per cercare di vedere l'aurora boreale ma ero troppo stanco e mi sono arreso quasi subito.

Milano - Bodø

28 dicembre


Di nuovo al Nord! Quanto sono pieni di significato! Non so come è nata questa avventura: la voglia di staccare, di starmene un po' da solo, di viaggiare...

Alle 12.55 ho preso il primo aereo SAS da Linate per Stoccolma. Mi hanno tenuto compagnia in questo volo di tre ore il caffè e il libro che ho portato "Il mio nome è Nessuno. Il Ritorno". Guardavo fuori dal finestrino per vedere i paesaggi che cambiavano sotto di me: le alpi, le nubi, i campi...
Verso le 14.00 sono stato rapito dal rosa del tramonto: la luce si affievoliva, i pensieri correvano liberi, la bianca Stoccolma mi accoglieva con le casette in mezzo alle foreste, completamente immerse nel bianco della neve, illuminate dall'interno da luce calda e soffusa.

Alle 16.50 un nuovo volo, questa volta in direzione Oslo, completamente al buio. Anche nella capitale norvegese aveva nevicato. 

Il volo delle 18.40 per Bodø è partito con un ritardo di 25 minuti. Ogni tanto dall'alto si vedeva qualche strada illuminata, nient'altro. Mentre atterravamo il vento scuoteva l'aereo, le luci sbucavano dall'acqua e indicavano la strada. La pista è comparsa solo quando abbiamo toccato terra. 

Uscito dall'aeroporto il freddo e il vento gelido mi hanno dato il benvenuto a Bodø. Le strade sono lastre di ghiaccio, ad ogni passo si rischia di cadere. Ho fatto di corsa i 2,5 km dall'aeroporto all'ostello per arrivare in orario. L'iphone non ha retto più di 5 minuti, dopo di che si è spento in attesa di un po' di caldo. Ho fatto il check-in e subito sono uscito per guardarmi intorno, sperando di vedere l'aurora boreale. Troppo buio e troppo freddo, quasi tutto chiuso. Non si distingue il cielo dalle montagne, dal mare. Ho passeggato un po' per il centro e sono tornato a casa.