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giovedì 20 agosto 2015

Pilegrimsleden 2015



"Europeisk tradisjon, nordisk historie, norsk kultur. Og samtidig en helt personlig opplevelse".

E il cammino di sant'Olav è stato così: un passaggio tra la tradizione, la cultura e la storia della Norvegia.

Ho incontrato la figura di Sant'Olav Haraldsson, che, diventato cristiano, è riuscito a unificare la Norvegia; sono stato in luoghi che ancora ricordano il suo leggendario passaggio. E ancora tracce della preistoria, dell'epoca vichinga, del medioevo cristiano... fino alle Guerre Mondiali e alle Olimpiadi Invernali di Lillehammer del 1994.

Sono rimasto immerso per due settimane nella Norvegia rurale: mi rimarranno negli occhi e nel cuore le fattorie così tipiche, l'ospitalità che ho gustato, gli usi e i costumi diversi dai nostri.

Lungo il Cammino ho sperimentato l'integrazione religiosa: qui la differenza tra musulmani e cristiani, cattolici e protestanti, non è motivo di sospetto ma di arricchimento culturale e personale.

Ancora una volta ha fatto da padrona la natura, che ha accompagnato i miei passi: boschi, campi, prati e riserve naturali, che mi hanno messo in contatto con la bellezza della tundra. Rispetto al cammino di Santiago che mi ricorda il giallo di un paesaggio secco e la polvere dei sentieri, il cammino di san'Olav è verde e fangoso: un altro fascino.

Infine la solitudine è stato un elemento fondamentale. Per giorni e giorni non ho incontrato altri pellegrini, anche se leggevo del loro pellegrinare. Il cammino è stato un incontro, a tratti faticoso, con me stesso, che mi ha insegnato ancora qualche segreto della vita. 

"May the road rise to meet you,
may the wind be always at your back,
may the sun shine warm upon your face,
may the rain fall soft upon your fields
and until we meet again
may God hold you in the palm of his hand."

Munkholmen

20 agosto


Un tuffo nel mar di Norvegia prima di tornare...

mercoledì 19 agosto 2015

Sundet Gård - Trondheim (20 km)

19 agosto


Ultimo giorno da pellegrino. Mi manca già la vita di strada di questi giorni.

Mentre facevo colazione, il fattore ha fatto qualche telefonata per trovarmi un alloggio a Trondheim. In città c'è l'Aqua Nor, la più grande fiera della pesca di tutta la Norvegia, e c'è il "tutto esaurito".

La prima parte della tappa è stata tutta in salita: il GPS segnava che stavo procedendo in linea retta verso la città... ma che fatica! Dopo 10 km ho incontrato le due signore tedesche che erano partite un'ora e mezza prima di me.
Con calma sono andato avanti fino a Feginsbekka, il "Monte do Gozo" del cammino di sant'Olav, da cui, per la prima volta ho visto la cattedrale di Narados. Che gioia!
Ormai il percorso continuava in città. Sulla riva del fiume Nidelva tutti prendevano il sole.
Sono arrivato di fianco e, quando sono arrivato davanti alla facciata, sono rimasto ammirato dalla grandezza e dalla maestosità della cattedrale: bellissima! Finalmente, alle 14.00, ero arrivato!

Ho atteso fino alle 15.00 per ricevere l'attestato di pellegrinaggio; intanto mi sono sistemato in dormitorio meditando sulle emozioni di questa ultima giornata.

Trondheim è pieno di italiani, pellegrini e turisti lamentosi. Ho scoperto che Sara, avanti di un giorno rispetto a me lungo il cammino, è una ragazza che avevo già incontrato due anni fa sul cammino di Santiago. Come è piccolo il mondo ed è proprio vero che chi inizia a camminare non si ferma più.


martedì 18 agosto 2015

Skaun - Sundet Gård (18,5 km)

18 agosto


Mentre riprendevo il mio cammino verso Trondhaim, questa mattina, ho avuto la fortuna di passare in mezzo alla vita quotidiana della gente di Skaun. Che sensazione strana vedere i bambini arrivare a scuola con le loro biciclette o accompagnati dalle mamme! 

Fin da subito è iniziata la salita, che in pochi chilometri mi ha riportato nel bosco. Dall'alto, attraverso gli alberi,  cercavo di vedere il fiordo di Trondheim ma la strada continuava a scendere e poi risalire. Quando il sentiero è sbucato sulla Fv 801 mi si è aperta davanti agli occhi la vista del fiordo: ero arrivato al mare, all'oceano! Ero vicinissimo alla meta! Quasi di corsa sono sceso, ho raggiunto Brekka e ho camminato sul lungomare, contento come un bambino, guardando la gente in spiaggia, sorridendo al sole che illuminava ogni cosa.

Dalle 13.30 alle 15.00, insieme ad altre due pellegrine tedesche, ho atteso il passaggio in barca per raggiungere l'altra riva del fiume Gaula. Sono giunto così alla fattoria Sundet, ormai già nel comune di Trondheim.

Dopo esserci riposati, alle 18.00 è stata servita la cena: una zuppa tipica con patate, carote e polpette di carne. La sala da pranzo era preparata con candele e musica classica di sottofondo: una meraviglia! Abbiamo chiacchierato, insieme alla padrona di casa, della nostra vita, dei nostri progetti per i prossimi giorni.

Dalla finestra della mia stanza guardo il sole che si riflette nell'acqua e penso ai 20 km che mi separano dalla cattedrale di Nidaros, la meta di questo cammino. 


Løkken Verk - Skaun (30 km)

17 agosto


Oggi sono partito alle 8.30 e sono arrivato alle 16.00: 7 ore e mezza per fare 30 km... e neanche in piano! Sono soddisfatto, soprattutto se ripenso al dolore e alla fatica dei primi giorni. Ormai, dopo 13 giorni di cammino e 383 km nelle gambe, il mio corpo risponde bene e non faccio più caso al peso dello zaino, che all'inizio, ad ogni passo, sembrava insostenibile.

La tappa di oggi mi ha fatto salire fino ad un altopiano magnifico. C'era proprio tutto: dagli abeti alle betulle, i frutti di bosco (anche il camemoro che non vedevo dal Kungsleden), muschi e licheni, il fango e le passerelle di legno, un uccello rapace che volava in tondo sopra di me... Ora che si avvicina la fine del cammino di sant'Olav, sembra che la natura scandinava mi stia salutando.

Con calma sono sceso dall'altra parte ritrovando le fattorie e le verdi colline norvegesi, fino a incontrare la Fv 794. Ero arrivato a Skaun.

Accanto alla chiesa, in quello che sembra un oratorio, c'è il Pilgrims herberge. Quando sono arrivato c'erano già Arnie e una signora che aveva la febbre. Ho sfruttato il pomeriggio per leggere e prendere il sole. 

domenica 16 agosto 2015

Ry - Løkken Verk (26 km)

16 agosto


Per tutta la notte il vento si è abbattuto sulla mia casupola e continuava ad entrare dai buchi nei muri... che fatica dormire! Quando poi alle 7.00 hanno cominciato a usare il trattore non c'è stato più nulla da fare: mi sono preparato e sono partito. Nonostante il vento, il cielo era sereno e il sole caldo. 

In un'ora sono salito attraverso i boschi e sono arrivato all'antica fattoria abbandonata Jorlia moh. Quando sono ritornato sulla strada principale ero stanco morto: avevo camminato troppo veloce, a una media di 6 km/h. Se volevo arrivare in fondo alla tappa dovevo rallentare!

Il cammino è continuato tra fattorie e campi di grano; mucche, pecore, cavalli e addirittura un lama. Ad un certo punto, su una curva, ho lasciato lo zaino accanto al picchetto del "Cammino di sant'Olav", mi sono sdraiato e ho schiacciato un pisolino. Quando mi sono svegliato ero molto più fresco... e sono ripartito.

Verso le 13.00 sono arrivato a Meldal e qui, durante la sosta per il pranzo, sono stato raggiunto da due pellegrini italiani: Luca e Andrea, di Verona. Sono state le prime parole in italiano scambiate con qualcuno dall'inizio dell'avventura in Norvegia. Che bello capirsi al volo! E che bello vedere in quali modi diversi puó essere vissuto un pellegrinaggio a Trondheim. Tante giornate apparentemente uguali sono capaci in realtà di scavare all'interno di ciascuno una storia inedita.
Sono ripartito ancora da solo, con la promessa di incontrarci di nuovo più avanti... chissà!

10 km faticosi sotto il sole e senza acqua, ed eccomi arrivato a Løkken Verk. Ancora una volta l'unico alloggio (la caffetteria Sans Bergmannskora) era "tutto esaurito"  e ancora una volta, quasi miracolosamente, la proprietaria ha fatto saltare fuori una stanza apposta per me... e per di più a prezzo scontato!


sabato 15 agosto 2015

Gjesteheim Havdal - Ry (30,5 km)

15 agosto


La colazione, il bel tempo e la festa dell'Assunzione mi hanno messo di buon umore, questa mattina, quando ho iniziato a camminare.

Subito ho ritrovato i segni del cammino, che si addentravano tra gli alberi. Presto mi sono accorto che la strada non era semplice come quella di ieri, bensì un piccolo sentiero che, nel bosco, si arrampicava sulle colline. Il riferimento era la Fv 700 ma salivo da una ripida strada sterrata passando dalle fattorie, mi ritrovavo in mezzo alla foresta a guardare il panorama dall'altro e riscendevo più avanti. E il panorama era sempre affascinante. Con una sola occhiata si potevano vedere infinite sfumature di verde: prati, campi, alberi...

Mi sono fermato a Jutulstuggu (la casa dei giganti): era un "circolino" in cui 5 signore anziane, che parlavano solamente norvegese, facevano merenda. In qualche modo ho fatto capire che anch'io volevo il caffè e il dolce. 


Più avanti ho fatto un'altra sosta al Rennebu Bygdemuseum, dove mi sono fatto fare il timbro: 110 km a Trondheim!

Verso le 17.00 sono arrivato a Ry: una fattoria che offre ospitalità. I fattori, molto accoglienti, mi hanno mostrato la casupola di legno senza elettricità, nella quale dormiró. La cucina invece è in un altro piccolo edificio, mentre il bagno è dietro al pollaio. Qui è ospitato anche un gruppo di pescatori: il fiume Orkla che attraversa la vallata è uno dei migliori per la pesca al salmone.

Mentre facevo il bucato è arrivata una bambina di 6/7 anni a chiedermi se poteva andare in bagno o se poteva andare a giocare nel pollaio, non ho capito. Parlava solo norvegese e io non riuscivo nè a comprendere nè a farmi capire... ma insisteva. Poi, arrabbiata, se ne è andata.

venerdì 14 agosto 2015

Dombås - Oppdal - Gjesteheim Havdal (28 km)

14 agosto


C'è sempre un luogo in calce ai miei viaggi: un luogo trovato per caso, quasi per sbaglio; un luogo che non rientrava nel programma; un luogo che, in un modo o nell'altro, mi rimane nel cuore. Il luogo questa volta è Dombås: questa frazione di Dovre poco più grande di un chilometro quadrato, sperduta ai confini del mondo in mezzo ai monti del Parco Nazionale.

Dopo la partenza dell'ultimo treno delle 20.11 per Åndalsnes, in stazione sono rimasto solo, all'interno della sala d'attesa illuminata a giorno, al caldo, coccolato dal ronzio del distributore automatico di bevande. 
Ho cercato alternativamente di addormentarmi sulla sedia o di fare qualcosa per ammazzare il tempo... fuori la luce diventava sempre più fioca fino a quando, verso le 23.00, è calata la notte. I treni merci passavano lentissimi e lunghissimi diretti a Trondheim e forse più a nord. Dietro le pareti ogni tanto sentivo parlarsi tra loro i capistazione. 
Alle 3.30 ero già fuori ad ammirare le prime luci che spuntavano dai monti in attesa del mio treno. È arrivato, sono salito e mi ha portato via, insieme a persone addormentate, che non si sono accorte di nulla.


Quando il controllore mi ha svegliato mancavano 5 miunti a Oppdal. Erano le 5.10, era ormai giorno e mi trovavo a 150 km da Trondheim. Appena sceso dal treno mi sono rifugiato nella stazione per riscaldarmi e riposare ancora un po'. Alle 8.00: spesa al Rema 1000, colazione in caffetteria e partenza verso Havdal.

La giornata è stata soleggiata e il Cammino seguiva, procedendo sempre diritto, Gamle Kongeveg. Sono andato avanti spedito, immerso nei miei pensieri. A mezzogiorno avevo già percorso 15 km. Durante la sosta mi hanno superato 3 pellgrini. Dopo i saluti e le presentazioni, ognuno ha continuato per conto proprio.

Alle 16.00 ero arrivato all'alloggio previsto. Era da questa mattina presto che pregustavo il momento di farmi una doccia e di buttarmi su un letto... invece a malincuore l'albergatore mi ha comunicato che era al completo. Il prossimo tetto sarebbe stato fra 16 km! Ero stanco e disperato: non sapevo come fare. Mentre mi riposavo un attimo fuori, l'albergatore, impietosito, prima mi ha offerto una barretta di cioccolato, poi mi ha chiesto se avessi voluto una stanza non ripulita e con il doccino un po' rovinato. Ho accettato subito, ho dato una mano a mettere le lenzuola pulite e, grato, mi sono rimesso in sesto. 

Fokstugu - Hjerkinn (28,5 km) - Dombås

13 agosto


Anche oggi una bellissima traversata del Parco Nazionale di Dovre. Dopo ogni salita si apriva un panorama nuovo e ogni volta capace di suscitare entusiasmo. Sui sentieri in mezzo alla tundra non si potevano fare pause lunghe, soprattutto quando si passava da paludi acquitrinose... così mi sono fermato alle 14.00, dopo 22 km, all'Hageseter Turisthytte Camping e me la sono presa comoda. 

Alle 15.00 sono ripartito per raggiungere il Centro Pellegrini di Hjerkinn. Mi sono addentrato di nuovo nella tundra ma, dopo aver superato il fume, la strada è diventata difficile. La segnaletica lasciava alquanto a desiderare (ad un incrocio sul sentiero non c'era nemmeno un segno e ad un certo punto i segni sono spartiti del tutto) e il sentiero, che si inerpicava sulla collina, era fango, tanto che ad ogni passo i miei piedi entravano nella melma fino alla caviglia. Con un po' di fatica sono finalmente arrivato a Hjerkinn, dove la signora mi ha accolto con dell'acqua e dell'uva per farmi riprendere.

Da Hjerkinn dovevo prendere il treno fino a Oppdal, 50 km più avanti. Invece alle 18.18 sono salito sul treno che andava nella direzione opposta percorrendo la strada che avevo già fatto da Oslo a piedi. Sono sceso a Dombås: ci sono passato ieri prima di raggiungere Fokstugu. Il prossimo treno che parte da qui e che ferma a Opdall sarà domani mattina alle 3.59. Per fortuna la stazione rimane aperta tutta la notte.


Vollheim - Fokstugu (30 km)

12 agosto



Questa notte ho dormito poco e male: prima faceva freddo, poi caldo, poi ancora freddo; subito hanno iniziato a farmi male le anche... insomma, alle 7.00 ero già fuori dalla tenda e mi preparavo per la partenza. Non avevo nessuna voglia di camminare ma non potevo fare diversamente. Per fortuna il cielo era sereno, anche se il sole non era ancora sbucato dalle montagne a scaldare tutto.

Così sono partito ed è iniziata la salita: da 440 metri dovevo arrivare a 1210, il punto più in alto di tutto il cammino di sant'Olav, all'interno del Dovre nasjonalpark.

Dopo soli 11 km (sulla guida ce ne erano indicati 16) sono giunto a Dovre. Ho fatto una sosta in caffetteria a recuperare le forze, ho fatto rifornimento di viveri alla Coop e ho visitato, con la spiegazione del pastore, la singolare chiesa protestante costruita nel 1736. 

Alle 13 sono ripartito, per raggiungere i paesaggi mozzafiato del parco nazionale. Arrivato in cima, un bel pezzo sopra la linea degli alberi, camminando in mezzo alla tundra, si potevano ammirare tutte le montagne intorno. Il cielo si era un po' coperto e c'era un vento freddo. Il paesaggio mi ha accompagnato fino alla fattoria di Fokstugu, dove mi sono fermato.

Appena arrivato mi ha accolto la signora Chistiane Fokstugu, che mi ha dato lo chalet in fondo al prato. All'inizio ero solo, poi è arrivata un'altra pellegrina norvegese. 

Alle 20.30 nella chiesetta della fattoria c'è stata la preghiera di compieta. Io ho letto la lettura breve in italiano. È incredibile come su questo cammino convivano in armonia cattolici e protestanti!

martedì 11 agosto 2015

Otta - Vollheim (28 km)

11 agosto


Tappa semplice: 28 km di cui i primi 14 praticamente in piano. Sono partito che il cielo non prometteva nulla di buono: ogni tanto scappava qualche goccia di pioggia, c'era vento e mi dirigevo verso il buio. Sulla strada ho fatto la conoscenza con un altro personaggio della letteratura norvegese: Kristin Lavransdatter, la protagonista della trilogia che valse a Sigrid Undset i premio Nobel per la letteratura nel 1928. Concretamente ho visto i luoghi in cui si svolgono gli eventi del romanzo, ho visitato la fattoria del XII secolo costruita per un film, ho osservato la statua di Kristin davanti alla chiesa di Nord-Sel. Casualmente ho scoperto che, nel testo della Undset, Kristin raggiunge Nidaros a piedi, come sto facendo io.

Appena ripartito dalla chiesa di Nord-Sel, mentre il sentiero si inerpicava tra i boschi   cercando di evitre la ferrovia a sinistra e il fiume a destra, non ho potuto evitare il diluvio che si è abbattuto scrosciante. 

Tempo di uscire dalla foresta e il cielo era ritornato sereno. Verso le 16.00 sono arrivato al camping Vollehim. Finalmente è giunto il momento di usare la tenda!

Hundorp - Vinstra (17 km) -Otta

10 agosto


Quanti rumori ci sono in una casa di legno di notte! Con qualche fatica sono riuscito ad addormentarmi. Alle 6.30 ero già in piedi. 

Prima di partire sono riuscito a dare un'occhiata ai tumuli funerari pre-cristiani dietro la fattoria. In uno si poteva anche entrare!


Oggi dovevo fare solo 15 km, arrivare a Vinstra e prendere il treno per giungere a Otta, portandomi avanti sulla tabella di marcia di un giorno (avevo sbagliato a fare i calcoli). Alle 8.00 sono partito, pensando di fare una tranquilla passeggiata, invece la tappa di oggi è stata più faticosa del previsto. Un po' è stata colpa dei dislivelli (si continuava a salire ripidanente e a scendere altrettanto velocemente su sentieri in mezzo al prato o nella foresta), un po' i dolori alle gambe, ai piedi e alla schiena più insopportabili del solito. Facendo poche pause, alle 13.00 ero alla stazione di Vinstra, sfinito, in attesa del treno. 

Mentre scendevo al paese ho incontrato sulla strada Nordgard Hågå, la fattoria dove abitava l'originale Peer Gynt, modello del personaggio omonimo di Henrik Ibsen. Sul treno mi sono informato sulla trama del "Peer Gynt" del famoso drammaturgo, ricavandone interessanti di riflessione sul viaggio e sull'essere se stessi. 


Alle 13.10 è arrivato il treno, che in mezz'ora mi ha portato a Otta. Qui c'è un'importante stazione sciistica e da qui partono le escursioni per i parchi nazionali Jorunheimen, Breheimen, Reinhemen, Rondane e Dovre. In quest'ultimo mi addentreró nei prossimi giorni. 

Seguendo le indicazioni recuperate ieri di un nuovo alloggio per pellegrini a Otta mi sono ritrovato al numero 35 di Ola Dahls gate, in una casa privata, accolto da una dolce signora, che mi ha sitemato in una stanza al primo piano.

Nel pomeriggio sono stato al centro informazioni per conoscere cosa mi attende da qui in avanti. Dopo aver letto le regole di comportamento da seguire se dovessi incontrare sul sentiero i buoi muschiato ("give them an extremely wide berth"), sono tornato a casa a riposare.

domenica 9 agosto 2015

Fåvang - Hundorp (25 km)

9 agosto


Oggi ho disposto le cose nello zaino in modo diverso. L'esperimento sembra riuscito: ho fatto tranquillamente 25 km.

Quando ho iniziato a camminare il cielo era cupo e faceva quasi freddo: il clima migliore per percorrere l'ondulata Kongsvegen. Dopo aver passato i cartelli informativi che spiegavano come nella preistoria in quei boschi venivano preparate le trappole per i mammuth, sono arrivato alla famosa chiesa di san Lorenzo, una delle più antiche Stavkirke della Norvegia, risalente al XIII secolo. Bellissimo vedere i fedeli in abiti tradizionali entrare per la celbrazione. 
Alle 11.30 stavo già pranzando in una pizzeria di Ringebu (12 km).

Nella seconda parte della tappa mi ha fatto compagnia il sole. Dopo i primi 6 km tranquilli tra le fattorie c'erano 2 possibilità per arrivare a Hundorp: la prima segnata, più breve ma extremely steep; la seconda non segnata, più lunga ma very easy. Io ho scelto la prima che, si sono dimenticati di avvisare, era anche infestata da zanzare. Sono arrivato in cima con il fiatone, completamente fradicio. Poi c'è stata la ripida discesa, aiutato da una corda a cui potevo aggrapparmi per non prendere troppa rincorsa e finire a valle. Alla fine sono sbucato sulla strada a 100 m dal Centro Informazioni Pellegrini. Quando sono arrivato mi hanno offerto un caffè e mi hanno fatto salire nella mia stanza per riposare. 

La leggenda narra che proprio in questo luogo, nel 1021, il re Olav aveva accettato di incontrare una mattina prima dell'alba gli abitanti del villaggio di Hundorp. Come era usanza, i contadini vichinghi portarono all'incontro anche una statua del dio Thor e il capovillaggio Dale-Gudbrand chiese al re Olav dove fosse il suo dio. Intanto si stava levando il sole e il re rispose: "Ecco che arriva il mio Dio con grande luce!" Quando i contadini si girarono a vedere l'alba, un servo del re colpì forte il loro idolo frantumandolo in mille pezzi. Da esso uscirono fuori topi, lucertole e vermi. Alla vista di questo, Dale-Gudbrand e tutto il villaggio si convertirono al cristianesimo.




Skåe i Øyer - Fåvang (30 km)

8 agosto


È proprio tutta un'altra cosa camminare con il sole: tutto sembra più semplice e più bello.

La tappa di oggi, tra foreste e fattorie, percorreva in quota la valle del Lågen,  che mi regalava splendidi panorami quando la vista si apriva. Oggi ho incontrato pecore, mucche e cavalli, ancora nessun pellegrino. 

Questa mattina ho camminato molto lentamente, fermandomi spesso. Alle 11.45, dopo 3 ore di cammino, avevo fatto solo 10 km... ed ero già stanco. "Forse non riesco a finire la tappa". "Forse non resco ad arrivare a Trondheim". Con questi pensieri mi sono dato i tempi: "Prossima sosta alle 13.00!". E alle 13.00 avevo già fatto altri 5 km: ero a metà. Intanto mi mancava solo 1/2 litro d'acqua e avevo finito le barrette: dovevo arrivare! Alle 14.30 ero arrivato a 20 km... sorso d'acqua. Con il pensiero che mancavano ancora 10 km,  con fatica sono ripartito. Alle 16.00 ormai pregustavo l'arrivo... sorso d'acqua. 16.30: in lontananza vedevo il paese... ultimo sorso d'acqua. Alle 17.00 ero finalmente al negozio di Fåvang a rifocillarmi e chiedere informazioni sull'alloggio.

Tromsnes Gård è un'antica fattoria. Quando sono arrivato non c'era nessuno. Ho atteso l'arrivo del fattore, che è arrivato dopo le 18.00. Sono accomodato in un appartamento al piano terra: cucina, salotto, 2 camere, bagno, veranda, giardino privato. Quanto lusso per un pellegrino arrivato sudato, sporco di fango e di letame! Proprio qui, durante le olimpiadi invernali del '94, era ospitata la nazionale italiana maschile di sci. Ora, sul "guest book", oltre alla firma di Alberto Tomba, c'è anche la mia.


Dopo essermi lavato e aver fatto il bucato guardando su Disney Channel i cartoni animati in norvegese, penso sia saggio andare a riposare per proseguire domani. 

venerdì 7 agosto 2015

Lillehammer - Skåe i Øyer (25 km)

7 agosto


Non poteva macare all'appuntamento delle 8.30 l'acquazzone mattutino. Per fortuna è durato poco: arrivato al College universitario di Lillehammer (5 km) stava già smettendo di piovere. 

La guida diceva di fare sosta al negozio di Fåberg perché il prossimo sarebbe stato 52 km dopo. Mentre camminavo avevo deciso di comprare del pane, un tubetto di formaggio, forse un cioccolato. Arrivato al paese, cerca e ricerca, sali la collina, scendi dall'altra parte.., del negozio nessuna traccia. Me la caveró con quello che ho già nello zaino. 

Il paesaggio è cambiato. Mi trovo più a nord e un po' più in alto: i campi coltivati hanno lasciato spazio alle foreste di sempreverdi, il terreno è tutto ricoperto di muschio, i boschi assomigliano molto a quelli incontrati sul Kungsleden e l'aria è più fresca. 

Verso le 13.00 è uscito il sole. Ho deciso di tenere ugualmente la felpa per ammorbidire l'appoggio dello zaino sulle spalle... ed è iniziata l'interminabile salita al punto panoramico Håkåberget, dove, si racconta, il re Håkon Håkonsson (1204-1263) cadde e rimase ferito.  Avevo finito le scorte d'acqua (anche quella recuperata dal torrente), continuavo a salire attraversando un prato con l'erba alta, grondavo di sudore: pensavo di non farcela. Ma, arrivato in cima, la vista sulla valle del Lågen ha ripagato tutta la fatica.

Alle 16.00 sono arrivato a Skåe i Øyer, con la stele che annunciava "392 km till Nidaros" e poco più avanti alla fattoria Skåden gård dove ho preso alloggio. Mi hanno dato una cabina di legno molto singolare e caratteristica. 

Pur essendo arrivato al massimo solo a 510 m di altezza e avendo percorso solo 25 km, la tappa di oggi è stata massacrante: il GPS segna che sono salito 1738m e sono sceso 1421m! E domani mi aspettano 30 km!




giovedì 6 agosto 2015

Gardermoen - Eidsvoll (27,9 km) - Lillehammer

6 agosto


Quando ho messo i piedi a terra questa mattina, non ricordavo quanto potesse essere dura alzarsi dopo aver camminato così tanto. Tempo di barcollare fino in sala da pranzo e la colazione mi ha fatto recuperare del tutto: uova, bacon, salmone affumicato, salmone in agrodolce, salmone al sugo, patate al forno, jogurt, müsli, frutta secca, frutta disidratata, anguria... e questo è solo quello che ho mangiato.

Le previsioni del tempo davano cielo coperto ma non pioggia. Infatti, dopo 100 m dalla partenza, ha iniziato a diluviare. Terzo giorno di pioggia!

Inaspettatamente ho recuperato il pilegrimsleden quasi subito. Avevo deciso di seguire la traccia GPS ma, dopo un paio di curve, ho visto su un palo della luce il segno. Ho messo via il GPS in attesa di tempi bui.

All'inizio ho camminato intorno all'aeroporto in un immenso cantiere. Poi il paesaggio è migliorato e mi sono di nuovo addentrato nei campi ormai familiari spezzati solamente dalle tipiche  abitazioni nordiche in legno colorato. Sono stati degni di nota due passaggi: il primo quando, entrando in una torbiera, sono stato inseguito dai cavalli; il secondo quando, obbediente alle indicazioni, ho attraversato da una parte all'altra un campo di frumento. A Eidsvoll Verk il sole  ha fatto capolino tra le nubi e, dopo un'abbondante merenda, ho fatto gli ultimi 5 km molto più sereno. Alle 16.00 ero alla stazione di Eidsvoll. Qui si è conclusa la prima parte del mio cammino di sant'Olav.

Per riuscire ad arrivare a Trondheim ho deciso di saltare i 150 km lungo il lago Mjøsa. Così con il treno, alle 18.00, ho raggiunto Lillehammer, la famosa città norvegese che ha ospitato i Giochi Olimpici Invernali del 1994. Sono alloggiato in un ostello costruito nella stazione: camera mia si affaccia sul binario 1. 

Ora c'è il sole ma non mi illudo: domani è prevista acqua.

mercoledì 5 agosto 2015

Skjetten - Gardermoen (38 km)

5 agosto


Dopo un'abbondante colazione, alle 8.30 mi sono messo in marcia. Nubi basse e pioggerellina fine. Già dai primi chilometri le mie scarpe erano inzuppate.

Oggi mi sono lasciato ammaliare dai paesaggi morbidi, verdi e gialli, delle colline che mi circondavano, mentre lasciavo i pensieri liberi di portarmi dove volessero.

Il sentiero percorreva la strada principale, si intrufolava nei campi coltivati e attraversava le foreste in un continuo sali-scendi che non dava tregua. 

Mi sono fermato alla Skedsmo kirke (5 km) prima e alla Gamle Frogner kirke (10,5 km) poi, ho riempito la borraccia al cimitero e ho proseguito. Alla chiesa di Ullensaker (25 km) invece, ho preferito proseguire perchè iniziavano i dolori alle gambe ma soprattutto alla schiena. Da qui il cammino di sant'Olav faceva una deviazione rispetto alla traccia GPS che seguivo, allungando la strada per Gardermoen di qualche chilometro. Ormai non ce la facevo più. Jessheim, il paese che dovevo attraversare, non arrivava mai: continuavo a camminare nel bosco togliendo dalla tasca ogni due minuti il GPS per vedere quanto mancasse... finalmente, verso le 17.00 ecco apparire le prime fattorie, la strada sterrata, le auto, le persone...
"Where is the nearest hotel?". "3 km a Nord lungo la Trondheimsveien". Cammina, cammina... "Where is the nearest hotel?". "Ci vorranno ancora 4 o 5 km!" Ormai procedevo sulla pista ciclabile arrancando, tutto storto aggrappato al bastone. Alle 18.30 ho raggiunto l'hotel: il Quality Airport Hotel. Non vi dico quante risate si sono fatte le persone nella hall nel vedermi rimettere in spalla lo zaino, dopo il ceck in, per arrivare nella mia stanza! 

Dicono che il secondo giorno sia il peggiore, quando le gambe e le spalle non riescono più a reggere lo sforzo e il peso e non c'è una parte del corpo che non faccia male... anche quest'anno è stato così!

martedì 4 agosto 2015

Oslo - Skjetten (18,99 km)

04 agosto



Alle 9.00, quando sono uscito dall'ostello, già piovigginava. Subito ho preparato l'equipaggiamento da acqua e mi sono diretto verso l'Ufficio Pellegrini di Oslo (1,6 km). Ho ricevuto un'accoglienza molto calorosa e ho scoperto che per raggiungere l'inizio del cammino dovevo attraversare l'intera città e raggiungere il mare (2,8 km). Fu così che, inaspettatamente, sono riuscito a vedere il centro di Oslo e l'Opera House.


Finalmente alle 11.00 ero alle rovine di Mariakirke, la chiesa reale medievale... e da qui ho iniziato.
La tappa di oggi è stata di ambientamento. Per prima cosa ho preso confidenza con i segni del St. Olavs Way, così diversi dalla classica freccia gialla di Santiago; poi con il clima a cui non sono abituato (fresco e umido); infine ho preso le misure con la fatica e il dolore. 

Piano piano sono uscito dalla città, attraversando la periferia, fino ad arrivare alla splendida Øster Aker kirke (1860). Ripartendo ho fatto fatica a trovare la strada. Il sentiero portava su un piano con erba alta e selvaggia (in particolare ortiche) e, non so come, mi sono ritrovato a camminare sul ciglio dell'autostrada. Scavalcando la recinzione per ritornare sulla strada giusta ho sforzato troppo la gamba sinistra, che da quel momento ha cominciato a fare male. Il paesaggio non era il massimo: strade principali, svincoli, Ikea, camion...

Alle 15.00 sono entrato nella foresta di Gjelleråsen: finalmente lasciavo il traffico della città per immergermi qualche chilometro nella natura. Purtoppo il sentiero era scivoloso e sono finito per terra un po' di volte.

Fuori dal bosco ho iniziato a percorrere la ciclabile lungo la Fv 22 fino a raggiungere, ormai a pezzi, il Quality Hotel Olavsgaard di Skjetten dove ho preso una camera.

Spero che Voltaren e riposo mi rimettano in sesto per la seconda tappa. 

lunedì 3 agosto 2015

Arrivo a Oslo


3 agosto

Quella di oggi è stata una giornata di stacco: alle 10.30 ero in Aeroporto Malpensa, il volo era alle 13.55 con Norwegian Airlines, atterrato a Oslo Gardermoen alle 16.33. 
L'aeroporto di Oslo mi ha lasciato stordito. Chissà perchè mi aspettavo un terminal minuscolo come quello di Skavsta Stoccolma! Invece mi sono trovato dentro un aeroporto grande e caotico. Il rullo che consegnava i bagagli prima dell'uscita serviva 6 voli contemporaneamente: non si capiva nulla. 

In poco tempo ho acquistato un po' di corone norvegesi e sono partito per il centro di Oslo con la navetta. 40 minuti di viaggio a godere dei campi, delle foreste e dei paesini che attraversavo. Questi paesaggi non sono molto distanti da quelli della Svezia. Quanti ricordi!

Dalla stazione all'Anker Apartment sono andato a piedi. Non ricordavo quanto fossero pesanti 18 kg! Arrivato in ostello ho fatto il check in, ho preso possesso del letto 11 nel dormitorio A e sono andato a fare la  spesa per cenare. Che bello poter mangiare dopo tanto tempo il Polarbröd ricoperto di formaggio morbido al bacon, e il cioccolato Freia, identico anche nella confezione al Marabou svedese!


Domani mi attende una giornata importante: devo andare all'ufficio dei pellegrini a prendere la credenziale e qualche mappa... soprattutto devo capire dove inizia il Cammino di sant'Olav e dove devo iniziarlo io per starci nei tempi.

domenica 2 agosto 2015

...18 chili per 18 giorni in Norvegia

2 agosto

- Zaino Forclaz 60 Quechua
- Sacco a pelo S10 Quechua
- Materassino autogonfiante A200 ultralight
- Sacca per aereo Quechua
- lucchetto
- Bastone smontabile

- Iphone + caricatore
- caricabatterie solare ES062 Oregon
- GPS eTrex 30 Garmin
- Caricabatterie AA Usb
- Batterie AA ricaricabili

- Kit primo soccorso hiking Aptonia
- Fischietto bussola WM 100
- Lenti a contatto
- Occhiali e custodia rigida
- Lacrime artificiali
- Ibuprofene
- Paracetamolo
- Omeprazolo
- Dissenten
- Gentalyn Beta
- Voltaren
- Compresse potabilizzatrici
- Autan Tropical
- braccialetto anti-zanzare

- Spazzolino e dentifricio
- Sapone di Marsiglia
- Accappatoio

- Spago
- Carta igienica
- Ago e filo
- Suguru
- torcia frontale e batterie di scorta
- Coltello Morakniv Outdoor 2000
- Coltellino

- Gavetta in alluminio con posate e bicchiere
Borraccia alluminio 1litro Quechua
- pentola acciao
- Jetboil Sol

40x90g Fruit & Sport Gel Aptonia
10 Cereal Bars Aptonia
2 scatolette Tonno
1 scatoletta Sgombro
2 tubetti Latte condensato
2 palline salumi
3 barre Choc Ovo
3 porzioni Noodles
2 porzioni frutta secca
- Scarpe Forclaz Flex 3 Quechua
- infradito
- Cappello da sole
- Bandana
- 3 magliette tecniche Kalenji
- 3 paia mutande
- 3 paia calze Forclaz 100 Quechua
- 1 paio calze spugna
- 1 paio pantaloni Forclaz 500 Quechua
- 1 paio costume/pantaloncini
- 2 paia pantaloni intimi Quechua
- Scaldacollo
- guanti
- guanti da giardinaggio
- 2 maglie termiche Quechua
- 1 felpa
- 1 paio Pantaloni impermeabili
- 1 coprizaino
- 1k-way
- 1 mantella

- Libro
- Quaderno
- 2 biro
- La Tenda
- Borraccia 1/2 litro con vino
- 50 particole

da prendere in loco:
- guide e credenziale del pellegrino
- fornelletto e gas