Dopo aver salutato il rifugista e i tedeschi, alle 8:00 sono partito. Le scarpe erano ancora fradice. C'erano 9 gradi ma almeno non pioveva, anche se il cielo era coperto.
Lungo il cammino di oggi ho toccato i punto più alti di quest'ultimo tratto del Kungsleden: il passo dell'Uhta-Áigart (circa 1050 m) e il Juovvatjåhkka (1099 m). Mentre salivo ero inseguito da una nube bianca e densa, che pian piano faceva sparire l'Aigerststugan, il sentiero e i monti che avevo appena passato. In cima il sentiero era un fiume: impossibile non bagnarsi i piedi. A 9 km dall'arrivo, mentre osservavo un branco di renne sulla sinistra, la nuvola mi ha raggiunto facendo un violento scroscio d'acqua di mezz'ora.
Da lontano vedevo un piccolo rifugio: pensavo di fermarmi lì per pranzo... ma il sentiero ha virato bruscamente a sinistra allontanando ancora di più l'agognato ristoro. Meno male che stava smettendo di piovere.
Appena superato il Juovvatjåhkka, il panorama si è aperto. A sinistra c'erano ancora grossi nuvoloni neri che coprivano tutto ma a destra, illuminata dal sole, si vedeva tutta la vallata e le cime dei monti più bassi, e le sagome delle vette più lontane dal profilo appuntito e ricoprerte di ghiacciai. Mi si è aperto il cuore. Sono sceso più sereno verso la meta, addentrandomi nella foresta di betulle, fermandomi a mangiare mirtilli rossi e ribes rossi, ammirando le maestose cascate sul fiume Servvejuhka. In breve sono arrivato al Servestugan: 19 km.
Non c'era il rifugista per sapere dove potevo piantare la tenda. Ho atteso mangiando qualcosa e poi mi sono convinto a ripartire: la giornata era diventata e bella e i 14 km per raggiungere il Tärnasjöstugan alla finr erano fattibili.
Mi sono rimesso in marcia ma dopo poche centinaia di metri mi sono lasciato tentate da uno spiazzo di terreno solido quasi in piano vicino al fiume. Mi sono fermato e ho montato la tenda.
Ormai mancano 51 km a Hemavan, le prossime tappe sono brevi (14, 14, 12, 11). Anche se adesso ha ripreso a piovigginare, quella di oggi è stata una bella giornata.
Bello anche ritornare in tenda: mi erano mancati i ritmi a cui mi sono abituato.
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