5 agosto
Stanotte ho dormito pochissimo: fino a mezzanotte c'era chi preparava lo zaino e parlava ad alta voce; verso le 4.30 si sono svegliati i primi, facendo il solito baccano. Alle 5.30 sono partiti i miei amici spagnoli e sono passati a salutarmi.
Io ho fatto con calma. Sulla guida c'era scritto di non perdersi, se possibile, l'alba del Cebreiro e non volevo farlo. Alle 7.00 sono uscito dal rifugio in attesa... ma faceva troppo freddo e sono partito quando le nuvole cominciavano appena a diventare rosa. Comunque il panorama era spettacolare sia dalla parte del Bierzo sia da quella della Galizia. E anche il paese, in cui mi trovavo, che si illuminava poco a poco, era uno spettacolo che meritava di essere visto.
Fino all'Alto do Poio (9km) il sentiero continuava a salire e a scendere, rimanendo in quota 1300 m. Il tempo non era dei migliori: faceva fresco e il cielo era coperto. La mia gamba ha fatto fatica solo all'inizio.
Dopo aver fatto colazione, gli ultimi chilometri sono stati un inferno. La strada scendeva e ad ogni passo sentivo male. Andavo piano e zoppicavo.
Mi auguro di riuscire ad arrivare a Santiago, anche se sono molto preoccupato. Ho paura di non farcela e di essere costretto ad arrivarci in pullman. Un'altra volta. Spero che questi tre giorni di "riposo" mi facciano bene.
Ho preso posto nell'albergue A Reboleira, privato. Ho messo il ghiaccio, ho pranzato, ho preso la pastiglia e ho spalmato la pomata sulla zona dolorante. E ora: riposo e meditazione. Inizieró a tirare le somme di questo pellegrinaggio dopo le prime quattro settimane.
ore 20.30
È finita la cena comunitaria molto buona e abbondante. Eravamo in 14 e, dopo sei bottiglie di vino rosso, ho ascoltato un po' di gossip del cammino. Incredibile ma vero, capivo anche quello che diceva la danese.
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