2 agosto
Si dice che i pellegrini, deponendo in questo luogo una pietra, che hanno portato lungo il Cammino, lascino ai piedi della croce la loro vecchia vita per iniziarne una nuova, nata dalle fatiche e dalle esperienze del cammino. Oggi è rimasta lì anche la mia pietra.
Ci sono momenti, lungo la giornata, in cui si avverte in modo particolare la fatica: ci si concentra sui dolori e sembra di non potercela fare. Il tratto dalla Cruz de Hierro a El Acebo (11km) è stato uno di questi. La discesa alla fine non è stata così terribile come pensavamo tutti. Certo, ci sono stati alcuni pezzi sull'asfalto e sul sentiero che avevano una pendenza notevole ma ho sofferto maggiormente per il peso dello zaino.
A El Acebo ho fatto un'abbondante colazione e sono ripartito molto più leggero. Anche se il sentero era pieno di sassi su cui scivolavo e inciampavo, sarei andato avanti all'infinito. Così ho attraversato, alternando il sentiero alla strada, Riego de Amrós (15km), Molinaseca (21km), Campo (25km).
Ora sono a Ponferrada (27km), nell'unico albergue, immenso. Per poter entrare ho dovuto fare un'ora di coda in piedi sotto il sole: la parte più massacrante della giornata.
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