Questa mattina siamo partiti alle 5:30 insieme a Santos, ormai nostro inseparabile compagno di viaggio. Quasi nello stesso momento è partito anche l'olandese di 75 anni che dormiva di fianco a me: lungo la strada l'abbiamo incrociato ancora un po' di volte.
Subito dopo la partenza, al buio ci siamo persi: abbiamo mancato una freccia e abbiamo continuato a camminare sulla strada provinciale. Subito ci hanno preso il panico e il nervosismo: andare avanti o tornare indietro? Meno male che la carrettera un paio di chilometri più avanti si ricongiungeva al sentiero! Intanto peró abbiamo proseguito mezz'ora molto lentamente.
Il cielo fino alle 9:00 è stato coperto, rendendo più leggero il cammino, poi è uscito il sole e il caldo è diventato quasi insopportabile.
I paesaggi sono stati formidabili: dagli immensi campi di granoturco, ai paesi formati solo da fattorie, dai boschi di pini e di eucalipti alle numerose pale eoliche sugli altipiani. Ogni paesaggio ci invitava alla contemplazione e alleggeriva la fatica dei nostri passi. I chilometri sono stati tanti (33,4) e alla fine eravamo stanchi morti. Abbiamo proseguito per tanto tempo senza parlare e a pensare, uno davanti all'altro.
Ora siamo nell'albergue de peregrinos de Olveiroa, un ostello molto caratteristico in pietra con le finestre azzurre e alcuni orreos di contorno. Molto singolare anche il paese: gli unici altri edifici, oltre ai bar, sono le stalle con i tipici "profumi" e suoni e mosche dappertutto.
Siamo in tanti, l'hospitalera sta trovando posti in ogni angolo per accogliere tutti. Intanto ci stiamo informando su quanti pellegrino domani fanno la nostra strada verso Muxia e quanti vanno direttamente a Finisterra, in modo da organizzare l'orario della sveglia di domani.
Nessun commento:
Posta un commento