Dopo un'abbondante colazione, alle 8.30 mi sono messo in marcia. Nubi basse e pioggerellina fine. Già dai primi chilometri le mie scarpe erano inzuppate.
Oggi mi sono lasciato ammaliare dai paesaggi morbidi, verdi e gialli, delle colline che mi circondavano, mentre lasciavo i pensieri liberi di portarmi dove volessero.
Il sentiero percorreva la strada principale, si intrufolava nei campi coltivati e attraversava le foreste in un continuo sali-scendi che non dava tregua.
Mi sono fermato alla Skedsmo kirke (5 km) prima e alla Gamle Frogner kirke (10,5 km) poi, ho riempito la borraccia al cimitero e ho proseguito. Alla chiesa di Ullensaker (25 km) invece, ho preferito proseguire perchè iniziavano i dolori alle gambe ma soprattutto alla schiena. Da qui il cammino di sant'Olav faceva una deviazione rispetto alla traccia GPS che seguivo, allungando la strada per Gardermoen di qualche chilometro. Ormai non ce la facevo più. Jessheim, il paese che dovevo attraversare, non arrivava mai: continuavo a camminare nel bosco togliendo dalla tasca ogni due minuti il GPS per vedere quanto mancasse... finalmente, verso le 17.00 ecco apparire le prime fattorie, la strada sterrata, le auto, le persone...
"Where is the nearest hotel?". "3 km a Nord lungo la Trondheimsveien". Cammina, cammina... "Where is the nearest hotel?". "Ci vorranno ancora 4 o 5 km!" Ormai procedevo sulla pista ciclabile arrancando, tutto storto aggrappato al bastone. Alle 18.30 ho raggiunto l'hotel: il Quality Airport Hotel. Non vi dico quante risate si sono fatte le persone nella hall nel vedermi rimettere in spalla lo zaino, dopo il ceck in, per arrivare nella mia stanza!
Dicono che il secondo giorno sia il peggiore, quando le gambe e le spalle non riescono più a reggere lo sforzo e il peso e non c'è una parte del corpo che non faccia male... anche quest'anno è stato così!
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