Oggi erano 31 km. Per questo mi sono svegliato presto. Alle 5.15 ero già pronto a partire insieme a Benedetto. Gli altri volevano dormire un po' di più.
Siamo usciti da Logrono che era buio, abbiamo visto il gioco dell'oca sul piazzale della cattedrale e ci siamo immersi nel parco. Lì abbiamo incontrato il banchetto di Marcellino, pellegrino storico del Cammino, che, dopo averci timbrato la credenziale, ci ha detto che solo una ragazza era passata prima di noi. Eravamo tra i primi! Wow!
Abbiamo tirato i primi 11 km, fino a Navarrete, senza fermarci. Nel paese abbiamo fatto una breve sosta e poi via ancora veloci intanto che non faceva ancora caldo. Abbiamo camminato costeggiando l'autostrada fino a Ventosa, dove ci siamo fermati per uno spuntino. Poi il percorso proseguiva fiancheggiando infiniti filari di viti sotto il sole ormai alto in cielo. Proprio un bel paesaggio, soprattutto se confrontato con il giallo dei campi di grano incontrati nei giorni scorsi.
Gli ultimi chilometri sono stati faticosi: sentivo le gambe che cominciavano a cedere e i piedi che facevano male. Come se non bastasse, in alcuni tratti, le scarpe sprofondavano nel fango diventando ancora più pesanti.
Siamo arrivati a Najera per le 12.30, tra i primi. La città è molto carina: si sviluppa sotto uno sperone di roccia, ci sono servizi di ogni tipo e la parte vecchia è caratteristica.
Benedetto ha proseguito fino al paese successivo, mentre io mi sono messo in coda in attesa dell'apertutra dell'Albergue Municipal. Gli albergatori ci hanno accolto con acqua fresca, biscotti e tanta simpatia.
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