Ieri sera abbiamo cenato insieme nell'Albergue, cucinandoci un'insaltona con insalata, pomodori, mango, noci, mais... eravamo in sette, italiani, statunitensi, spagnoli e francesi.
Al termine della cena sono andato a Messa. Anche qui ho trovato l'accoglienza particolare e simpatica di Najera. Al termine della celebrazione, infatti, il parroco ha chiamato tutti i pellegrini attorno all'altare per ricevere la benedizione e poi, uno per volta, ci ha invitato a suonare per tre volte la campana di Santiago. La campana normalmente serve per richiamare l'attenzione in caso di pericolo (fuoco, alluvione...); noi l'abbiamo suonata per richiamare l'attenzione di Gesù, di Maria e di San Giacomo, perchè ci accompagnino lungo il cammino ed esaudiscano le nostre preghiere. Infine ci siamo recati tutti in sacrestia per timbrare la credenziale.
Quella di stamattina era una tappa breve: solo 21km. Ho superato i primi 200 km del cammino (chissà di preciso quanto ho percorso: ogni guida, mappa e cartello propone sempre una distanza diversa!).
Per la prima ora di cammino avevo male ai piedi e alle spalle, poi sono andato avanti tranquillo, anche quando è uscito il sole. Ormai il mio corpo si sta abituando al peso dello zaino e alla fatica del cammino. Spero che continui così.
Tra pellegrini ci conosciamo quasi tutti: mentre si cammina o durante le soste ci si saluta, si chiacchiera, si ride e si scherza.
Arrivati a Santo Domingo siamo entrati nel rifugio che ci ospiterà questa notte: bello, grande, nuovo, funzionale. In giardino c'è una voliera con galli bianchi. Ho aspettato il mio turno (ero in numero 44) nel salone insieme a tutti gli altri. Gli albergatori ci hanno offerto anguria, pane e salame e vino rosso.
Ore 15.30 Maledetti galli! Continuano a cantare! Non si riesce a dormire!
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